La Cantina

La cantina è situata in Contrada Feotto, nel comune di San Giuseppe Jato, sulle colline che digradando dal versante meridionale dei Monti di Palermo scendono dolcemente verso il mare distante una decina di chilometri, solcate dal Fiume Iato che nasce dalle gole montuose proprio alle nostre spalle.

La vegetazione che bordeggia il fiume è ricca di salici, canne, capelvenere, euforbia, alloro, oleandri, asparagi, more, mirti e tante altre specie della macchia mediterranea.

Accanto alla cantina sta parte dei vigneti aziendali a una quota di circa 400 m. In questi luoghi la coltivazione di uva da vino è molto antica. Il primo documento di data certa riporta che nel 1258 una comunità di Armeni ottenne la concessione di coltivare frumento e vite proprio nelle terre in cui insiste la cantina e, trattandosi di vigneti già impiantati, possiamo immaginare che essi fossero lì da almeno 50-100 anni.

Altri documenti relativi a vigneti non molto lontani da Feotto risalgono a un secolo prima. Mentre, dal punto di visto linguistico, il toponimo Monte Kumeta (a pochi chilometri) deriva dall’arabo al-Kumayt, che significa “vino scuro”, ovvero rosso e con questo si può retrodatare la produzione di vino di altri due o tre secoli. Possiamo altresì ipotizzare che già allora fosse coltivato il Catarratto, che è l’uva siciliana più antica di cui si abbiano notizie storiche.

Da ultimo, non molto conosciuto è che la presenza umana in questa zona è fra le più antiche della Sicilia, annoverando grotte con tracce umane (Pizzo Mirabella) risalenti a oltre cinquemila anni fa. Più noto è invece l’insediamento di Monte Iato, risalente a circa il nono secolo a. C. e abitato in continuità fino al XIII secolo.

Il nome della città era Iaitas in greco e Ietas in latino, pochi storici la citano, ma scavi archeologici ancora in corso, hanno dimostrato che si trattava di una città di rilievo, come testimoniano un teatro di 4400 posti, il terzo più grande della Sicilia, dopo Siracusa e Tindari e prima di Taormina, da due aule di assemblea (caso finora unico tra le città antiche) e soprattutto una dei più grandi edifici a uso abitativo di epoca ellenistica (oltre 1600 metri).

La cantina, costruita circa venti anni fa, si sviluppa su circa 1500 mq e annovera accanto alle più aggiornate tecnologie enologiche, vasche di affinamento per diversi stili enologici in acciaio, cemento e legno, queste ultime in un locale sotterraneo per il migliore mantenimento della temperatura appropriata.